ANORESSIA

UN VISO, DUE VOLTI.

Psicologo Psicoterapeuta Tortona - Dr. Davide Milanese

Una persona che soffre di anoressia indossa due volti differenti, all’esterno vuole apparire in un modo molto diverso da come in realtà si sente.

Dietro il mostrare asprezza nei modi e apparente inattaccabilità, giace una forte vulnerabilità data dall’eccessiva sensibilità al giudizio altrui e a un forte senso di inadeguatezza personale. Questo senso di vergogna che si ha paura di sperimentare crea un disperato bisogno di sentirsi degni. È così che adottiamo comportamenti autodistruttivi o che attacchiamo o umiliamo gli altri.

Questi elementi contribuiscono ad alimentare il perfezionismo, si mette in atto un piano estenuante atto a voler raggiungere la perfezione in ogni cosa, volendo ottenere standard di eccellenza in molti aspetti della vita, arrivando a non curarsi della salute sia psichica che mentale.

Non si permette alla mente di poter essere “leggera” di farsi riempire dalle percezioni che ogni esperienza di vita offre. C’è una vigilanza continua dei propri pensieri, in modo da smettere di pensare ad emozioni che possono creare tensione. Le emozioni collegate di irritazione, odio, tristezza, di delusione e solitudine possono venire soffocate perché mi riempio la testa di pensieri che forniscono solo una illusoria sicurezza, relativi al cibo e al numero di calorie che devo assumere.

RIBELLARSI AL VUOTO

Il corpo diventa così l’unico luogo sul quale esercitare il controllo delle proprie sensazioni, viene utilizzato non come qualcosa da amare e accompagnare con le proprie emozioni ma si trasforma in un CORPO DA SFIDARE per ottenere lo standard di perfezione che non si riesce a raggiungere nel mondo esterno. La voglia di vita è fortissima ma è offuscata da paure troppo aggressive e da ideali non raggiungibili.

In questa visione, quanto più si sfida la fame, agendo sul cibo o aumentando l’attività fisica, quanto più aumenta la sensazione illusoria di benessere personale.

La vista del proprio corpo è la bilancia della propria felicità. Questo produce un circolo non virtuoso che porta alle origini una grande bugia, perché la soluzione non è da ricercarsi nell’ideale di un corpo che non sarà mai abbastanza, mai abbastanza bello, magro, interessante, migliore di quello dell’altra/o, ma nel trovare se stessi ribellandosi al vuoto dato dalla continua necessità dell’approvazione altrui.

COSA SCOPRIREMO NEL PERCORSO TERAPEUTICO

SCOPRIREMO IL VERO "INTERESSE" PER IL CORPO

  • La sfida al proprio corpo non è salute.
  • Il corpo non può essere usato come mezzo per vincere su un mondo che pensiamo non ci accetti perché non ci valuta abbastanza.
  • L’importanza e l’umanità del proprio corpo non è un mezzo, ma una parte di se stessi da includere insieme alle proprie emozioni e azioni.

SCOPRIREMO IL POTERE NASCOSTO DELLA "VULNERABILITÀ"

  • Non è il controllo del cibo il disegno da seguire, bensì la riappropriazione delle emozioni sotterrate, l’assaporare la vita con i suoi colori, i suoi sapori e le sensazioni che ogni minimo contatto con un altro essere vivente regala.
  • Riducendo la sensazione di vulnerabilità interiore, tutte le ferite mano a mano verranno finalmente rimarginate facendo emergere le vere problematiche.
  • Accogliere le nostre imperfezioni ci riempie di dignità e di senso di appartenenza a noi stessi.

"RIFIORIRE" CAMBIANDO LE AZIONI SUL MONDO

  • Permettersi di accedere a se stessi senza essere soggetti al giudizio degli altri, senza svalutarsi, modificando l’ossessione per la magrezza con il sintonizzarsi su se stessi.
  • Cambiare i modelli e gli stili relazionali personali e familiari non adatti.
  • Rompere quella forza magnetica di idee che seguono un credo distruttivo, che aspirano continuamente alla bellezza e alla magrezza nella convinzione di essere il nostro ideale.

CRITERI DIAGNOSTICI PER L'ANORESSIA

L’edizione aggiornata del Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5), attribuisce alla Anoressia Nervosa le seguenti caratteristiche così semplificate:

  • Restrizione nell’assunzione di calorie in relazione alle necessità, che porta a un peso corporeo inferiore alla norma.
  • Intensa paura di aumentare di peso o di diventare grassi, oppure comportamenti “strategici” per non aumentare di peso.
  • Alterazione della propria percezione del peso o forma del corpo, eccessiva influenza del peso e della forma del corpo sui livelli di autostima.

Può manifestarsi in due modi:

  • Con Restrizioni: la perdita di peso è ottenuta principalmente attraverso la dieta, il digiuno e/o l’attività fisica eccessiva.
  • Con Abbuffate/Condotte di Eliminazione: ricorrenti episodi di abbuffata o condotte di eliminazione (per es. vomito autoindotto, uso inappropriato di lassativi, diuretici o enteroclismi).

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