L’obiettivo della Psicoterapia Cognitiva Neuropsicologica è la trasformazione di Sé, di tutte le cose che non fanno stare bene, attraverso esperienze nuove e più appropriate. Le emozioni e i comportamenti vengono plasmati, così da regalare nuova energia alla nostra vita in tempi brevi.
La psicoterapia cognitiva neuropsicologica è una psicoterapia che mette insieme discipline diverse che verificano quello che sono gli interventi in modo da arrivare a utilizzare metodi sempre più idonei per affrontare e risolvere ogni problema. Coniuga un insieme di sviluppi teorici, clinici e metodologici che si muovono dalla psicologia dello sviluppo (Gallagher, Reddy), e teoria dell’attaccamento (Bowlby) al metodo ermeneutico-fenomenologico e alle organizzazioni di significato personale (Guidano, G. P. Arciero).
Ogni persona a un suo modo di esplorare il mondo e di reagire a ciò che ci circonda, ed è da questa diversità che la psicoterapia cognitiva parte per farci vivere nuove esperienze. Esistono diverse tecniche alle quali la psicoterapia cognitiva fa riferimento, eccone di seguito alcune.
Si tratta di un programma di esposizione graduale durante il quale il soggetto prova a poco a poco a scardinare il circolo vizioso che si è creato, e a entrare in contatto con le situazioni ansiogene in modo da percepirle come proprie e viverle senza troppe limitazioni. Immaginate ad esempio il timore di avere un contatto fisico con la persona che ci piace, attraverso questa tecnica possono essere individuati i piccoli passi da compiere verso il cambiamento, suscitando le emozioni soddisfacenti e di pienezza emotiva che si provano dopo aver superato tale ansia.
Tramite questa tecnica si prende atto dei propri pensieri e delle proprie reazioni emotive, esaminando se questi ci feriscono, rileggendoli poi in una chiave nuova e propositiva.
Per esempio una persona potrebbe pensare “tutte le persone a cui tengo devono amarmi altrimenti non valgo niente” e questa idea le provoca disagio. Questa sentenza potrebbe essere trasformata positivamente, ad esempio in “posso valere per me stesso anche se qualcuno dei miei familiari non condivide quello che faccio” oppure “il mio valore dipende dagli altri ma anche molto da me stesso, è ora che me ne accorgo”.
Con le immagini mentali è possibile generare un’ attivazione emotiva. Visualizzando la situazione o l’oggetto che crea disagio si è in grado di ricreare un contesto in grado di produrre serenità. Se ad esempio una persona ha paura del giudizio degli altri e ciò le blocca respiro e azione, l’ immergersi con l’immaginazione in una situazione di particolare disagio permette di affrontare e sconfiggere il proprio timore accettando se stessi e dando valore a forze sinora mai conosciute.
Nel costruire le immagini creiamo ciò che non si è ancora realizzato e, immaginando il futuro, sentiamo quelle situazioni come già realizzate.
L’obiettivo della psicoterapia post-razionalista è il benessere, portare alla luce i nostri desideri e le nostre frustrazioni attraverso la conoscenza delle nostre azioni e dei loro effetti, così da riscoprire la coerenza necessaria alla nostra identità che non rimane imprigionata in un passato o in un presente di problemi ma che sa immergersi nel futuro.
Il sintomo (il disagio) è visto solo come una parte, quello che conta enormemente è Chi sei. Tutto ciò che ti riguarda è preziosissimo, ciò che senti e fai ti appartiene e ha sempre un senso anche se non immediatamente leggibile.
Anche il mondo ha sempre un effetto su di noi e le scene di ogni momento sono raccontate con il nostro corpo, con il nostro linguaggio, con il nostro fluire interiore.
Le difficoltà personali, l’ansia, la depressione, i problemi con il cibo, con il corpo si presentano come aspetti della vita che ti mettono in allarme, perché la tua persona è bisognosa di aiuto. Questi richiami che diventano sempre più forti richiedono di essere ascoltati e capiti anche se appaiono alcune volte come estranei e oscuri.
Il codice della loro comprensione si impara lungo il percorso di psicoterapia, ma non è immediatamente visibile, è un po’ come quando si va a scuola la prima volta e ti presentano le lettere e il loro suono, il significato che si raggiunge mettendo le lettere insieme non lo comprendi fino a che non acquisisci quest’abilità solo in apparenza semplice che è “leggere”.
Io terapeuta sono al servizio di chi soffre, di chi necessita aiuto, così da riscrivere il suo libro dell’identità personale ridando calore e forza emotiva. Il lavoro in questo approccio non è mai unidirezionale, ma desidera una collaborazione. Il terapeuta concorda con la persona cosa perseguire e raggiungere e lo svolgimento di eventuali “compiti” atti a promuovere la riflessione e la consapevolezza di sé.
Durante il lavoro terapeutico diventi mano a mano pieno e leggero nello stesso tempo, tutto si riapre come dopo un temporale, i sensi si riattivano, vedi cose che non vedevi, senti cose che non codificavi, ascolti musica e non rumore. Guardi in modo diverso situazioni che prima non pensavi neanche che ci potessero essere, un po’ come quando ci si innamora, non ne senti la portata fino a che non ne sei travolto positivamente e l’impossibile diventa possibile. Tutto diventa più leggero, leggibile, visibile, respirabile, nasce il benessere e la vitalità.
L’approccio psicoterapeutico Post-Razionalista si fonda sui seguenti strumenti metodologici:
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