Nel mio studio le persone della famiglia troveranno i modi per “non ferirsi più” , per meglio accettare l’altro e per costruire migliori rapporti. Il percorso di psicoterapia famigliare che propongo si divide in due fasi principali:
Aiuto le persone a riconoscere quelli che sono i comportamenti che portano “distruzione” nei rapporti famigliari con rabbia, odio, invidia e cambiare queste modalità insegnando la “costruzione” che porta sentimenti di maggiore serenità, amore e aiuto.
L’idea che sia possibile studiare la mente individuale isolata è del tutto illusoria, ogni esperienza soggettiva può essere compresa adeguatamente solo tenendo conto del contesto interpersonale da cui emerge e a cui si riferisce e il “mondo famiglia” ne è l’espressione più complicata.
Una delle mie più importanti competenze è quella di comprendere la complessità delle dinamiche interpersonali grazie a un’attenzione particolare a ogni singola emozione. Scoprire l’effetto che queste hanno tra le persone, svelarne i motivi, gli obiettivi consci e inconsci di ciò che muove il singolo e il gruppo, in questo modo si possono mettere in equilibrio le relazioni tra famigliari, limare i fraintendimenti e creare un clima di dialogo e di comprensione.
Non c’è nessuna formula magica che fa funzionare i rapporti famigliari in modo compiuto, costruttivo e felice per forza divina. Le somiglianze fisiche sono presenti, i lineamenti del viso, la postura, la voce, mentre per quel che riguarda le personalità le somiglianze sono spesso difficili da rintracciare.
Quante volte capita che due fratelli siano uno l’opposto dell’altro, uno particolarmente tranquillo, riflessivo, più introverso e dedito alle sue attività in modo continuo e senza interruzioni e l’altro irrequieto al limite dell’atteggiamento aggressivo, socievole con sprazzi di genialità scolastica ma con più lunghi momenti di indolenza.
Le diversità e le complicanze familiari sono innumerevoli, i genitori hanno delle loro credenze, emozioni, modi di essere, amano immensamente i figli ma spesso vorrebbero ad esempio che:
Dall’altra parte i figli cercano l’amore dei genitori, e da un po’ più grandicelli si polarizzano con chi sta di più dalla loro parte, con il padre o la madre che condividono i loro stessi valori, o significati o con chi riescono meglio a fare breccia per ottenere ciò che desiderano.
Inoltre sono presenti le dinamiche di relazione indirizzate all’imporsi, chi crede o sente di non essere abbastanza amato e considerato, può provare gelosia nei confronti dell’altro fratello, in molti casi queste dinamiche sono presenti anche tra i partner. Per ottenere l’attenzione si possono mettere in atto le più differenti dinamiche di impatto relazionale quali: fare la parte della vittima, diventare lo stravagante o la “pecora nera” della famiglia o diventare quello che eccelle a scuola e che non può essere disturbato, chi diventa ligio a ogni regola e chi invece le trasgredisce.
I giochi di potere fanno parte delle relazioni, e la potenza emotiva che collega le connessioni emotive all’interno della famiglia è di tale impatto che se queste non sono ben regolate e dirette, i rischi per la tenuta del sistema sono alte.
Ognuno ha le sue caratteristiche e le differenze sono anche la ricchezza della famiglia.
Il punto di tutti questi discorsi è che occorre trovare le modalità adeguate di comunicazioni e di modi di rapporto per far si che ogni componente della famiglia sia soddisfatto di se’ e costruisca legami significativi con gli altri componenti, amare gli altri vuol dire la generosità di voler dare qualcosa di sé che sia utile all’altra persona e non per averne un ritorno immediato, strumentale.
Per innescare questo circolo virtuoso però, ci vogliono delle precondizioni di base, cioè che ogni membro comprenda il valore di quanto sia importante agire sapendo quello che conta per lui e riconoscendo quello che è rilevante per l’altro membro della famiglia.
Non ci deve essere malizia negli scambi relazionali, ci deve essere trasparenza e chiarezza. Ognuno deve crescere e permettere, nello stesso tempo, all’altro membro di svilupparsi come gli è più consono.
Ciascuno di noi compie delle scelte e adotta un certo comportamento all’interno di una famiglia, mosso da un determinato motivo, che ci sembra giusto e positivo per tutelare la persona a noi cara. Alcune volte però le nostre scelte sono guidate da motivi in parte inconsci e sono adottate perché siamo inconsapevolmente ciechi a causa delle angosce che nascono dalla nostra esperienza passata.
Mettendo il singolo di fronte alla verità delle sue azioni e alla comprensione dell’effetto che un comportamento, un atteggiamento e un gesto provocano quando sono diretti verso un’altra persona, si ha una sorta di catarsi emotiva.
Svelare se stessi di fronte al proprio caro è un modo per comunicare all’altro la fiducia che si ha, è come dire “Sono qui, e mi mostro per quello che sono”. Questo è un segnale di forte empatia ed è il primo gradino dell’accettazione di se stessi.
In sintesi i passaggi della psicoterapia familiare sono i seguenti.
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